«Calipari? La colpa fu degli italiani»: così La stampa, grande giornale indipendente della famiglia Agnelli, riassume il pensiero di un anonimo componente della task force Usa dedita ai sequestri iracheni. Di più: nel colloquio con Lucia Annunziata l'anonimo spiega che, al fondo, la causa di tutto è «un grande Ego» che avrebbe spinto il dirigente del Sismi ad agire da solo, non avvertendo gli americani e facendosi sparare addosso. Insomma, si è fatto ammazzare per fare carriera, o per calcolo politico. Peccato, ma tutta colpa sua, «perché - aggiunge l'anonimo - far pesare tutto questo sulle spalle di un giovane soldato americano?» Già, perché? E perché a Roma si tiene un processo che vorrebbe chiarire le responsabilità vere di quell'omicidio? Vi sembra giusto? Anche se Lozano (il giovane soldato) non rischia nulla seppur imputato, perché è un «assenteista», quel procedimento è ingiusto. Tant'è che gli americani considerano il caso chiuso, non ammettono estradizioni né procedibilità contro i loro militari, salvo bombardarci di dichiarazioni, interviste e relative pressioni per smantellare anche il discutibile diritto della responsabilità personale per chi in divisa da marine spara e uccide. Insomma, è un processo dalla parte del torto.Ovvio perciò che non ci sia ombra di vergogna sia nell'anonimo americano che in chi ne riporta le parole spargendo fango su chi non può rispondere e riciclando falsità palesi (come l'assenza di rapporti tra la task force Usa e il Sismi, o la storiella dell'ambasciata italiana a Baghdad come sicuro approdo inspiegabilmente rifiutato da Calipari). E, allora, bisogna trovare altri imputati: Nicola Calipari che s'è fatto ammazzare, Giuliana Sgrena che si è fatta sequestrare, questo giornale che l'ha mandata in Iraq senza scorta blindata. Ma, in fondo, potremmo processare anche il '68 da cui il manifesto è nato, o Carlo Marx che è il padre di tutti i malfattori. E se non si presentano in aula, metterci una pietra sopra.
di Gabriele Polo
tratto da Il Manifesto, 18.07.2007
tratto da Il Manifesto, 18.07.2007







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